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4 gennaio 2019 Epifania, dove festeggiare?

Epifania, dove festeggiare?

Un viaggio alla ricerca della Befana tra i borghi e le città del Veneto, ma non solo, alla scoperta delle tradizioni più amate 

Se state pensando di organizzare una gita fuori porta per celebrare l’ultimo giorno ufficiale di ferie invernali, ecco per voi qualche suggerimento per trascorrere il 5 e il 6 gennaio immersi nelle tradizioni. A partire da quelle venete.

Brusà la vécia e Panevìn in Veneto

Se vi trovate a sciare in Val di Zoldo, ad esempio, la notte del 5 l’appuntamento è con i Paaruoi, come quelli di Forno: dei falò attorno ai quali si mangia e si fa festa, nell’attesa della Befana che arriva a bordo della sua lùoza (grande slitta zoldana). È la versione locale del Brusà la vécia, rito propiziatorio con il quale si dà fuoco idealmente al passato e si illumina il futuro. Una celebrazione che affonda le radici nella notte dei tempi e che ruota attorno al rogo di un fantoccio che può avere, le sembianze di una vecchia, appunto, o di un semplice ammasso di fascine. Come accade a Padova, in Prato della Valle, o a Verona, in Piazza Bra, nell’ambito di una grande festa con animazioni teatrali e stand gastronomici. In altre zone della regione, nel Trevigiano e nel Veneziano, questo momento prende il nome di Panevìn, da “pane e vino”, in segno di augurio per un anno di abbondanza. Il rogo viene solitamente accompagnato dalla degustazione di vin brulè e di pinza, a volte cotta nello stesso fuoco, mentre la direzione che prendono fumo e scintille viene letta come presagio per il futuro. A Venezia, invece, non può mancare la Regata delle Befane, con i suoi 50 uomini travestiti da befana che si sfidano a colpi di remi lungo il Canal Grande.

L’Epifania in Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli  

E se queste sono le più diffuse tradizioni venete, basta spostarsi di qualche chilometro per scoprire che anche nelle regioni limitrofe le usanze son molto simili. Le vècia, infatti, si brùsa anche in provincia di Bologna, come a San Giovanni in Persiceto e San Matteo della Decima. A Imola ci si ritrova tutti con il naso all’insù per “Vola vola la Befana”, con le vecchine che alle 17 scenderanno letteralmente dal cielo per portare a tutti i bambini calze con doni e dolcetti. In Trentino Alto Adige si celebrano le “notti del fumo”. In passato, la tradizione prevedeva 12 “notti del fumo” che si svolgevano nel periodo compreso tra il 21 dicembre (San Tommaso) e l'Epifania. Oggi di solito le notti si limitano a tre: vigilia di Natale, San Silvestro e vigilia dell'Epifania. Si tratta di celebrazioni domestiche, con tutta la famiglia riunita attorno a una stufa e la casa che viene benedetta con l’incenso. Concludiamo questo viaggio in Friuli, dove i Pignarûi, come chiamano i falò dell’Epifania da queste parti, illuminano la notte un po’ in tutta la regione. A Cividale del Friuli, inoltre, il 6 gennaio si svolge la Messa dello Spadone che rievoca l’evento storico dell’investitura imperiale che ricevette nel Medioevo il Patriarca Marquardo von Randeck, feudatario del Friuli; messa seguita da una spettacolare rievocazione storica dell’evento e da un corteo di personaggi in costume che si snoda per le vie della città. A Gemona, infine, si celebra la Messa epifanica del Tallero, anche in questo caso con corteo storico di dame e cavalieri al seguito.