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3 agosto 2015 Gelati Lattebusche, il lato dolce della freschezza

Gelati Lattebusche, il lato dolce della freschezza

Coni, biscotti, vaschette, sorbetti o dessert che siano, il segreto della bontà di queste delizie che arrivano dalle Dolomiti Bellunesi sta nella freschezza e nella qualità certificata delle materie prime utilizzate.

Vi sarete chiesti, “rubando” un cucchiaino di gelato da una vaschetta della linea Venezia di Lattebusche – magari quello al tiramisù, tripudio di mascarpone e caffè, o quello alla meringata, vera e propria esplosione di latte e panna –, da dove arrivasse tanta freschezza. Come fosse possibile per un gelato confezionato regalare al palato emozioni così genuine?

Il segreto sta nella materia prima, come ci spiega Tatiana Dallo, responsabile del Laboratorio Controllo Qualità: «Si tratta di latte e panna freschissimi derivati dal latte raccolto quotidianamente presso le stalle dei soci di Lattebusche, che si trovano in tutto il Veneto e per la maggior parte nel Parco delle Dolomiti Bellunesi».

Ma non solo. Un altro segreto di tanta bontà lo troviamo nelle ricette e nelle tecniche utilizzate per la produzione dei gelati «sono tradizionali – come spiega ancora Tatiana Dallo – ma abbinate a tecnologie all’avanguardia, in un connubio in grado di garantire massima igiene e sicurezza al consumatore, e ai prodotti i sapori e gli aromi tipici delle aree montane dalle quali arriva il latte».

 

 

Lattebusche è una cooperativa operante da oltre 60 anni nel settore lattiero caseario, con sede a Busche, nel Bellunese, zona incontaminata e ricca di pascoli, con una lunga tradizione nell’allevamento del bestiame. «La collaborazione con Alì inizia nel 1988» ci racconta Antonio Bortoli, direttore generale Lattebusche, e nasce proprio dalla forte connotazione territoriale della cooperativa di Busche, «dal nostro utilizzare di materia prima esclusivamente locale e dalla qualità tracciabile, e dalla nostra capacità di servire giornalmente tutti i punti vendita, garantendo la freschezza dei prodotti» prosegue.

E voi, avete provato tutti i formati di gelato, o meglio di Lattegelato Lattebusche? Al sito www.lattebusche.com oltre a poter scoprire la storia di questa interessante realtà del Bellunese, le sue iniziative volte al sociale e alla sostenibilità ambientale, e la sua ampia gamma di prodotti, potrete scoprire anche interessanti aneddoti legati ai suoi gelati. Come nel caso dei sorbetti: scopriamo infatti dal sito che già nel 1500 i nobili e gli aristocratici veneziani usavano degustarli tra una portata e l’altra. Volete sapere come si è arrivati alla variante veneta dello sgropìn? Non vi resta che fare un giro sul sito e entrare nel mondo Lattebusche!