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12 dicembre 2014 Non c’è Natale senza Pandoro

Non c’è Natale senza Pandoro

Morbido, delicato, dal delizioso e avvolgente aroma di burro, il Pandoro è un simbolo del Natale.

Farina, zucchero, burro, uova e lievito naturale sono gli ingredienti di questo dolce tradizionale veronese, ormai consumato durante le festività in tutta Italia. Le sue origini non sono ben definite, ma il Pandoro come lo conosciamo oggi arriva sulle tavole veronesi nel tardo 1800, come variante ed evoluzione di un altro dolce tipico locale, il Nadalin.

La sua forma caratteristica, la stella a otto punte, fu disegnata da un pittore dell’epoca, Angelo Dall’Oca Bianca, mentre fu Domenico Melegatti, fondatore della nota industria dolciaria veronese, a brevettare il dolce nel 1894. Oggi la ricetta del Pandoro è codificata e disciplinata dalla stessa legge che regola le denominazioni di Panettone, Colomba e molti altri prodotti dolciari (ne abbiamo parlato qui).

La preparazione del pandoro è estremamente lunga e complessa e richiede molte ore di lievitazione naturale con pasta acida. Il modo migliore per servirlo è riscaldarlo leggermente e spolverizzarlo con zucchero a velo. Molte industrie oggi hanno arricchito la versione originale con creme e farciture, ma se scegliete il dolce classico potete servirlo accompagnato da creme fatte in casa, come la crema inglese, la chantilly o – per i più golosi – una farcitura a base di mascarpone e crema alle nocciole.

E voi? Come lo servite sulla tavola natalizia?