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3 marzo 2021 Sostegno Alimentare: il primo passo verso un percorso di inclusione sociale

Sostegno Alimentare: il primo passo verso un percorso di inclusione sociale


Abbiamo più volte condiviso l'importanza della partnership siglata con Banco Alimentare per andare incontro ad un bisogno primario per aiutare le sempre più numerose famiglie in difficoltà.

Quello che si è dipinto nell'ultimo anno è uno scenario drammatico. L'emergenza sociale scaturita dall'emergenza sanitaria ed economica ha ingrossato le fila di nuovi poveri: tante persone autoctone si sono trovate senza più un appoggio da un punto di vista lavorativo e conseguentemente di fronte alla necessità di rivolgersi ai servizi sociali per un primo sostegno di tipo alimentare.

L'osservatorio di Banco Alimentare, che nel panorama Italiano fornisce oltre il 50% degli aiuti alimentari, evidenzia un incremento delle richieste di aiuto durante il picco pandemico (marzo-luglio 2020) del 40% rispetto all'anno precedente. Dopo l'estate, con la parziale riapertura delle attività di settembre, la situazione si è un po' stabilizzata, cristallizzando un 20% di nuovi assistiti dalla rete del Banco Alimentare a livello nazionale, diversamente distribuiti a livello territoriale (quasi il 30% in più per Campania, Lazio e Calabria, +7% in media nelle Regioni  Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte, + 4% per il Veneto). Nella nostra regione l'aumento di nuovi assistiti non è così marcato perchè abbiamo assistito ad un rientro in patria da parte di molte famiglie provenienti soprattutto dall'Europa dell'est, che non potevano più contare in Italia su un sostentamento lavorativo.

L'aiuto alimentare oggi è una missione a cui non possiamo sottrarci: rappresenta il primo gesto, il primo passo verso un percorso di inclusione sociale. Banco Alimentare dona prodotti alle varie associazioni caritative accreditate  che assistono le famiglie in difficoltà.

Ogni famiglia che chiede aiuto viene presa in carico dalle associazioni in percorsi di conoscenza perché dietro al bisogno di cibo si nascondono la mancanza di lavoro, dei bisogni sanitari, un bisogno di aiuto per i bambini che devono frequentare le scuole. È proprio la rete virtuosa tra le varie realtà caritative che consente di avviare un percorso di inclusione sociale. Quindi l'atto di dono del cibo non è mai fine a sé stesso: si cerca di creare un momento di ascolto perché l'aiuto alimentare non vuole cronicizzare il bisogno, ma vuole essere solo il primo anello di una catena virtuosa che porta alla crescita personale attraverso l'inclusione sociale.

È qui che il gesto del dono assume un valore speciale: "la gente che aiuta la gente" è sinonimo di una comunità coesa, sana che lotta per difendere il bene comune.

Quindi assumono un altro significato i dati sempre in crescita delle donazioni al Banco Alimentare che Alì, insieme ai suoi clienti, riesce a garantire anno dopo anno.

Nel 2020, grazie alle attività di recupero alimentare, siamo riusciti a donare più di 118.000 kg di cibo, equivalenti a più di 237.000 pasti.

La generosità e la sensibilità dei nostri clienti ha portato a consegnare inoltre, tramite la spesa solidale, attiva in tutti i nostri negozi, oltre 301.000 pasti.

Fondamentali sono state infine le donazioni dei nostri clienti fatte in occasione della colletta alimentare: gli oltre 132.000 € raccolti si sono tradotti in 650 quintali di cibo che ora popolano i magazzini del Banco Alimentare, pronti a fornire sostentamento alle famiglie assistite dalle realtà caritative afferenti al Banco Alimentare.

L'aiuto dei clienti dei supermercati Alì arriva anche attraverso il Catalogo Premialì: con 400 punti della Carta Fedeltà ogni giorno è possibile donare 9 pasti a chi ne ha più bisogno.

Aiutaci ad aiutare. Perché solo insieme possiamo migliorare la vita delle persone!