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21 febbraio 2019 “Woodstock: Freedom”: Asolo celebra il festival del secolo

“Woodstock: Freedom”: Asolo celebra il festival del secolo

Sabato 23 febbraio viene inaugurata la mostra dedicata ai 50 anni del festival di Woodkstock

Dal 15 al 18 agosto 1969 andava in scena il Festival di Woodstock e da allora niente sarebbe stato più lo stesso. Quella tre giorni di musica e libertà cambiò per sempre il mondo della pop culture, tanto che è riduttivo parlare semplicemente di un “festival musicale”.

Woodstock è stata una rivoluzione che ha investito la musica, la cultura, la letteratura, il cinema e il mondo dell’arte. Più di una generazione è stata segnata in maniera indelebile da quello tsunami di “music, peace & love” che sconvolse Bethel, una piccola città rurale nello stato di New York.

Oggi, a cinquant’anni da quell’esperienza incredibile, una mostra organizzata dall'assessorato alla Cultura di Asolo, dal Museo Civico e dall'Agenzia Mv Eventi su progetto di Matteo Vanzan, decide di celebrare quel festival indimenticabile. L’inaugurazione è prevista sabato 23 febbraio alle 18.00 presso la sala consiliare del comune di Asolo (Tv), mentre la mostra sarà aperta al pubblico dal 24 febbraio al 12 maggio.

Una mostra dai mille volti

“Woodstock: Freedom” si propone come un viaggio multimediale per immergersi nella magica atmosfera della Summer of Love e degli anni ’60, anni che ancora oggi hanno molto da raccontare. Il festival di Woodstock del resto fu un’esperienza totalizzante per mezzo milione di giovani che si ritrovarono a celebrare l’amore e la pace, una generazione figlia di un sogno globale che urlava a suon di musica i suoi inni libertari e rivoluzionari.

Una mostra dai mille volti che vuole far comprendere le ragioni della nascita di un mito attraverso una parte propedeutica fatta di film, fotografie, lettori mp3, testi, multimedialità e dischi in vinile tra cui “Electric Ladyland” di Jimi Hendrix con la copertina censurata (stampa Track con scritte blu), ma anche l'edizione italiana di Good times Bad times - Communication Breakdown” dei Led Zeppelin.

Spazio, naturalmente, anche all’arte con le magnifiche rivoluzioni pittoriche dei sixties. Ad Asolo sarà possibile infatti ammirare “Jackie Kennedy” di Andy Warhol, “Compagni Compagni” di Mario Schifano, Love” di Robert Indiana e Light” di Robert Rauschenberg, il vincitore della Biennale di Venezia del 1964.

Una mostra coraggiosa che racconta insieme al mito di Woodstock, le contestazioni studentesche e degli operai nel Sessantotto o la guerra del Vietnam, attraverso musica, cinema e arte. Senza dubbio una scoperta affascinante per chi non ha avuto la fortuna di vivere quegli anni rivoluzionari e che potrà respirare la forza espressiva di quella generazione. Per chi invece ha la fortuna di dire “io c’ero”, poter rivivere quei giorni sarà senza dubbio un’emozione unica.

La chitarra di Jimi Hendrix

Sul palco di Woodstock salirono, tra gli altri, Janis Joplin, Joe Cocker, The Who, Creedence Clearwater Revival, Carlos Santana e molti altri ancora. Ma l’icona di Woodstock fu senza dubbio Jimi Hendrix che chiuse il festival la mattina di lunedì (avrebbe dovuto suonare alla domenica sera ma c’erano stati un po’ di ritardi…). Hendrix esordì con una versione di The Star Spangled Banner” (l’inno nazionale statunitense) da brividi e che è diventata il simbolo degli anni ‘60. La sua fender bianca e le sue lunghe frange restano ancora oggi l’immagine perfetta per sintetizzare l’anima di quel festival pazzesco.

Informazioni utili

Inaugurazione: sabato 23 febbraio alle 18.00 presso la sala consiliare di Asolo (Treviso). La mostra sarà aperta al pubblico dal 24 febbraio al 12 maggio al Museo Civico di Asolo e Torre Civica. Orari: venerdì ore 15-19, sabato, domenica e festivi ore 10-19. Presidi fissi: sabato alle ore 15 e domenica alle ore 11.00. Biglietto + 5 € comprensivo di apparecchiatura audio, prenotazione obbligatoria). Biglietti (Museo+Torre): 10 € intero, 8 € ridotto, 25 € famiglie (2 adulti, 2 minori). Per prenotazioni e informazioni: www.museoasolo.it