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27 maggio 2015 Cucina: vince la tradizione o l’innovazione?

Cucina: vince la tradizione o l’innovazione?

Chi non custodisce, nei ricettari di famiglia, almeno una ricetta tradizionale della sua città o della sua regione, che si prepara immutata da generazioni. E se qualcuno tentasse di cambiarla?

Gridereste allo scandalo o provereste di buon grado la ricetta “evoluta”, assaggiandola con curiosità e senza preconcetti? Carlo Cracco e Davide Oldani, nomi noti del panorama culinario nazionale e non solo, hanno provato a sdoganare la reinterpretazione di due grandi classici di casa nostra: l’amatriciana e il pesto alla genovese. Le reazioni non sono state tutte positive.

Il primo a osare è stato Carlo Cracco, patron dell’omonimo ristorante milanese, che il febbraio scorso, ospite della trasmissione “C’è posta per te”, ha aggiunto uno spicchio d’aglio in camicia al sugo dei suoi “spaghetti all’amatriciana”. Negative le reazioni dei cittadini di Amatrice, primo fra tutti il sindaco, Sergio Pirozzi, che in un comunicato stampa ha ricordato che la ricetta tradizionale l’aglio non lo prevede affatto. La querelle tra Cracco e Amatrice è diventata un caso nazionale e internazionale, ripreso dal TG1 e persino dal Guardian. Dal canto suo, Cracco ha dichiarato di non voler offendere nessuno, ma di ritenere che le ricette, anche le più tradizionali, debbano vivere ed evolversi nelle mani di chi le prepara. Tuttavia, se volete sapere come si fa il vero sugo all’amatriciana, potete consultare il sito del Comune di Amatrice, che riporta la ricetta originale.

A prendere le difese di Cracco è intervenuto un altro chef stellato, Davide Oldani, che ha rilanciato, affermando che nel suo ristorante (il D’O di Cornaredo), il pesto alla genovese lui lo prepara con il burro. Oldani ha giustificato la sua scelta citando da un lato i testi “sacri” della gastronomia e, dall’altro, la questione della leggerezza e del gusto. Secondo lo chef, infatti, aggiungere una noce di burro, a discapito del pecorino, rende il sugo più cremoso e leggero ed esalta il sapore del basilico. In questo caso le reazioni sono state meno accese, ma non sono mancati i detrattori, primo fra tutti il segretario dell’Accademia Italiana della Cucina, Paolo Petroni. Se volete conoscere la ricetta originale del pesto, vi consigliamo questo link.

E adesso diteci la vostra! Siete favorevoli alla rivisitazione dei grandi classici? O siete dei conservatori convinti che rispettano i dettami della trazione? Avete mai provato a rielaborare una ricetta secondo il vostro estro o gusto personale? Raccontatecela e mandateci le vostre foto!