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21 gennaio 2016 Obiettivo Trash Free: come vivere senza produrre rifiuti (o quasi)

Obiettivo Trash Free: come vivere senza produrre rifiuti (o quasi)

Ci vuole davvero poco per cambiare le nostre abitudini e riuscire a sprecare meno, utilizzando in modo creativo i prodotti che abbiamo in casa, dagli scarti organici ai vecchi vestiti. Uno sforzo minimo che può innescare un circolo virtuoso dalle conseguenze inaspettate (per l’ambiente... ma anche il portafogli!).

Gli esempi sono tanti: c’è Darshan Karwat, che negli Stati Uniti ha fatto notizia per aver prodotto solo due sacchetti di spazzatura in un anno intero; o Erin Rhoads, l’australiana che, in due anni, di spazzatura pare non ne abbia prodotta proprio. E l’elenco potrebbe continuare. Quella del vivere a “rifiuti zero” è un po’ la tendenza del momento; forse in Italia non ha ancora preso piede come nel resto del mondo, ma all’estero sta facendo nascere un vero e proprio movimento di lotta allo spreco.

E allora, perché non fermarsi a riflettere un attimo sulla quantità di rifiuti inutili che gettiamo ogni giorno e non cercare di mettere in atto alcuni piccoli accorgimenti che ci permettano di far sentire un po’ meno il peso della nostra presenza al mondo che ci circonda e ospita?

A partire dalla cucina. L’ideale sarebbe iniziare a coltivarsi da soli alcuni prodotti, erbe aromatiche, ma anche frutta e verdura, in giardino se siamo così fortunati da averne uno, ma anche sul balcone: è molto più semplice di quello che sembra e ci aiuterebbe anche a risparmiare un po’. In generale cerchiamo di acquistare prodotti sfusi, senza imballaggi in plastica, ed evitiamo gli utensili usa e getta (posate in acciaio, panni lavabili al posto della carta da cucina, buste della spesa sempre di riciclo, qui le nostre proposte). Impariamo a valorizzare i cosiddetti “avanzi”, ingegniamoci nell’elaborare ricette nuove e creative, e con quello che non si può mangiare realizziamo del compost per i nostri vasi.

Sempre dalla cucina arrivano anche i prodotti per le pulizie di casa come il bicarbonato e l’aceto, ai quali aggiungere anche il sapone di Marsiglia: volendo è possibile lavare piatti, vestiti, pavimenti e vetri utilizzando solamente questi pochi prodotti, utili anche per l’igiene personale e la cura del corpo (qui qualche consiglio).

E poi c’è il riciclo della stoffa, di qualsiasi tipo. Dagli asciugamani vecchi che possono diventare dischetti struccanti, agli abiti che con una macchina da cucire e pochi altri elementi possiamo aggiustare se rovinati, far rivivere se non più alla moda, o trasformare in copricuscini, presine o pezze per le pulizie se troppo logori (qui qualche suggerimento). E se invece non siete bravi con ago e filo, ci sono sempre le associazioni benefiche o anche i canili (a seconda della qualità di tessuti, coperte...) ai quali donare quello che non usiamo più.

E poi c’è il riciclo creativo, grazie al quale utilizzare vasetti vuoti, cartoni delle uova, cassette di legno per creare giochi per i bambini o elementi d’arredo... E potremmo proseguire a lungo, perché con un po’ di accortezza, creatività e una buona dose di sensibilità per la questione ecologica, di stratagemmi da mettere in atto per consumare meno ce ne sono davvero tanti. Piccole rivoluzioni nelle nostre abitudini quotidiane che, se condivise da un numero sempre maggiore di persone, potrebbero portare davvero a grandi cambiamenti!