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19 maggio 2017 Pelle protetta dal sole: non è mai troppo presto

Pelle protetta dal sole: non è mai troppo presto

Se non l’avete ancora fatto è arrivato il momento di acquistare le nuove creme solari… anche se le vacanze sono lontane e vivete in città!

Che ci crediate o no, è già tempo di pensare all’abbronzatura. Può sembrare prematuro per chi in ferie ci andrà ad Agosto, ma non è così. Il sole infatti agisce sulla nostra pelle in ogni momento, anche in città, anche mentre lavoriamo, ed è bene esporsi ai suoi raggi protetti e sicuri ogni giorno. Solo così avremo una pelle bella e sana e un’abbronzatura migliore e più duratura. La prima cosa da fare è ovviamente valutare lo stato di conservazione dei prodotti usati lo scorso anno, ovvero verificare il PAO (periodo dopo l’apertura): in genere per le creme solari si ha un PAO di 12 mesi, e dunque molte di quelle che abbiamo già usato saranno da buttare. Per i tubetti che si salvano vale sempre la regola di verificare odore e consistenza: se non vi convincono, buttatele.

Meglio non rischiare soprattutto quando si tratta di prodotti per i bambini, ai quali va applicato il solare fin dalla prima esposizione, anche se si tratta di mezz’ora al giardino pubblico e persino se il bambino resta nella carrozzina. Esistono ovviamente creme appositamente pensate, dal filtro protettivo molto alto e delicate nella composizione, ma se non ci troviamo di fronte a problemi cutanei o sensibilità particolari si possono usare anche i solari di mamma e papà. Fino ai 6-7 anni è consigliata sempre una protezione 50+, mentre più avanti la protezione può abbassarsi gradualmente mano a mano che il tempo di esposizione aumenta, come per gli adulti. Per capire quale sia il SPF (sun protective factor, ovvero il fattore di protezione) al quale affidarci, il punto di riferimento resta la classificazione fatta da Fitzpatrick negli anni ’70, che ha suddiviso la pelle e la sua sensibilità in 6 differenti fototipi. Da valutare anche il tipo di filtro solare contenuto, che può essere fisico o chimico. Il primo non penetra nella pelle ma oppone una sorta di schermo superficiale alle radiazioni UV; il secondo invece si basa sulla presenza di molecole in grado di assorbire in modo selettivo le radiazioni UV.

E se queste sono le basi, è anche vero che oggi ai solari si chiede sempre di più. Di essere sempre più performanti, di rendere la nostra pelle idratata e luminosa, di essere sostenibili, biologici e addirittura vegani, gluten free e kosher! In questo senso esistono particolari certificazioni che possono essere presenti sulla confezione e ci possono aiutare a scegliere consapevolmente. Le più diffuse per il biologico sono ICEA e NATRUE, mentre la presenza della scritta Vegan certifica l’assenza di ingredienti di origine animale, e quella Cruelty free che non si tratta di prodotti testati sugli animali, solo per fare qualche esempio.

Un occhio di riguardo va infine prestato ai prodotti doposole, a volte sottovalutati ma fondamentali per ripristinare l’equilibrio epidermico: la pelle abbronzata tende a seccarsi e a volte scottarsi, mentre creme, oli o bagnodoccia doposole contengono sostanze idratanti e lenitive che danno sollievo alla nostra epidermide, evitando spiacevoli desquamazioni che comportano anche una durata minore della tintarella.

Per avere un quadro esaustivo delle proposte sul mercato, sfogliate il volantino Alìper Speciale Solari, valido dal 18 al 31 maggio, ricco di interessanti offerte e vantaggiose promozioni.