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29 aprile 2015 Street food all’italiana

Street food all’italiana

Si scrive “street food” ma si legge “cibo di strada”. È un insieme di ricette, di solito molto tradizionali e antiche, che rimanda alla cucina “povera”, fatta per essere degustata (e spesso consumata) direttamente in strada. Lo street food è oggi sempre più riscoperto e valorizzato.

Partiamo dal Sud dell’Italia. In Sicilia troviamo il famosissimo panino con la milza o “pani câ meusa”: una pagnotta farcita con milza e polmone di vitello bolliti e ripassati nel grasso e conditi con caciocavallo o ricotta grattugiati. Ancora, il capoluogo siciliano offre pane e panelle, ovvero frittatine di ceci servite dentro un pane tipico dell’isola, la mafalda. Senza dimenticare gli arancini di riso, diffusi in tutta l’isola in diverse forme e varianti. Il concetto di base è sempre lo stesso: crocchette di riso farcite e fritte, che possono contenere ragù di carne, prosciutto e formaggio, spinaci, melanzane e –in fondo– tutto ciò che la fantasia suggerisce.

La variante romana degli arancini sono i supplì. A differenza degli arancini, i supplì richiedono che al riso siano aggiunte uova e sugo di carne, mentre il ripieno è, tradizionalmente, la mozzarella, che dopo la frittura diventa filante, o come si suol dire, “al telefono”. Sempre restando al Centro, nelle Marche troviamo gli arrosticini, fatti con carne di pecora. La carne, tagliata a pezzetti piccolissimi e infilzata su spiedini di legno, è cotta alla brace su una particolare griglia chiamata fornacella. Il segreto della loro riuscita è nella cottura e nell’abilità del cuoco che dovrà provvedere a girarli molto spesso per arrostirli in modo uniforme. Da provare con pane casereccio condito con olio extravergine d’oliva. A Firenze, poi, troviamo il panino con il lampredotto, una parte dello stomaco bovino cotta a lungo con verdure e aromi, per poi essere servita all’interno di un panino salato, chiamato semelle.

Arrivando al Nord, non possiamo non citare la fugassa genovese, la focaccia di Recco (con il caratteristico ripieno di formaggio), la farinata, la piadina romagnola e molte altre specialità golose. Anche il Veneto – ovviamente – ha il suo street food. A Venezia, nei bàcari (ovvero le osterie), troviamo i cicheti, gustosi spuntini che vanno dalle classiche polpette, ai crostini col baccalà, alle sarde in saor. Altra tradizione che sta tornando in auge è quella dello scartosso di pesce fritto, da consumare in strada. A Treviso, invece, i piatti forti sono il radicchio rosso IGP con la porchetta; nel bellunese si mangiano polenta e salsiccia o panini al formaggio e carne trita (pastin); a Rovigo, infine, si preferisce gustare il pesce azzurro, fritto o “in saor”, o la sopressa.

E questo è solo un assaggio di ciò che offre il nostro paese in termini di cibo di strada. Una tendenza che si sta facendo sempre più radicata, come testimonia il successo delle attività dell’associazione “Streetfood”, che si occupa di ricerca, educazione e promozione in questo campo. Tra le iniziative segnaliamo lo Streetfood Tour 2015: una serie di appuntamenti in tutta Italia con degustazioni, showcooking e molto altro.

(foto di Veruska Anconitano)